Vino rosso frizzante: giovanile, facile e fresco

Se si parla di bollicine si pensa sempre al bianco, ma che ne dite del frizzante rosso?


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Emilia-Romagna

Quando si parla di vino rosso si pensa sempre a un vino importante, corposo, tannico, dai sentori tipici di viola e confettura di frutta rossa. Se si parla di bollicine invece il pensiero va subito alla linea degli spumanti o del Prosecco, alle bollicine bianche o al massimo rosa.
Ma che ne dite invece di un vino rosso frizzante?

Il vino rosso frizzante è una tipologia di vino prodotta prevalentemente al Nord, nel territorio della Pianura Padana e anche con un elevato numero di bottiglie. Emilia Romagna, Piemonte, la zona lombarda dell’Oltrepo Pavese e Veneto, sono le regioni produttrici di rossi frizzanti, che derivano da una serie di vitigni autoctoni, lavorati con metodo charmat, ovvero con fermentazione in autoclave (ma sono presenti cantine che provano anche il metodo classico).

La produzione del rosso frizzante nasce in modo del tutto casuale. Era dovuta, infatti, agli sbalzi di temperatura che nelle zone umide della Pianura Padana portavano a interrompere la fermentazione con il freddo e a farla riprendere in primavera, provocando così una doppia fermentazione in bottiglia, proprio come succede con il metodo classico di spumantizzazione. Questo processo automatico e naturale non rovinava il vino, bensì gli regalava un’effervescenza non prevista che piaceva.

Ogni regione ha i suoi vitigni.

(bottiglia di vino rosso frizzante)

Tre quelli principali: Lambrusco, Brachetto e Bonarda, con le loro declinazioni, a questi si aggiungono poi Recioto della Valpolicella, il Cagnina di Romagna, il Barbera frizzante dei Colli Bolognesi, Il Merlara Marzemino, il Rabosel, il Corvina frizzante. Sono tutti vini che con la loro moderata effervescenza aiutano ad esaltare i sapori dei vari piatti. Dall’aperitivo al dolce ognuno trova la sua collocazione all’interno del menu. Sono sicuramente vini giovani, facili e freschi, da compagnia, da bere in famiglia o con gli amici, nei momenti informali e nei ritrovi quotidiani.

Il vino rosso frizzante può essere secco, amabile o dolce, dipende dalla quantità di zuccheri presenti. La versione secca ha un sapore più intenso, un gusto pieno, naturale e deciso, è un vino adatto ad ogni circostanza. Tra questi il Lambrusco Salamino di Santa Croce DOC, il Sorbara DOC Secco e il Grasparossa di Castelvetro DOC. Nella categoria amabile iscriviamo quei vini in cui è presente una percentuale di zucchero compresa tra i 30 e i 50 grammi per litro, che conferisce al vino una nota dolce molto evidente ed oggettiva.

Tra i vini rossi frizzanti quello che più rappresenta l’amabilità è il Lambrusco emiliano e quello mantovano, pieno e molto equilibrato, dalla spuma fine e dai sapori freschi, con sensazioni fruttate e dolci in bocca e allo stesso tempo sapido e armonico.

Infine seguendo la nostra classificazione i vini rossi frizzanti dolci sono più delicati e armoniosi, ma con un gusto meno carico e deciso. Malleabili al palato sono vini ottimi da degustare anche con piatti semplici e dessert. Tra i più famosi vini rossi frizzanti dolci c’è il Brachetto d’Acqui DOCG, il Recioto della Valpolicella e il Cagnina di Romagna

Rosso Emiliano Sincero

Gutturno

È uno dei vini più importanti e conosciuti della provincia di Piacenza ed è stato uno dei primi dieci vini italiani ad aver ottenuto la denominazione DOC nel lontano 1967. Il nome Gutturnio, deriva dal latino Gutturnium termine con il quale si identifica un grosso boccale da vino in argento della capacità di due litri, decorato con figure sbalzate. Si tratta di un blend di Barbera e Croatina. Presenta un colore rubino intenso e brillante, secco in bocca, ricco di note di fiori, frutta, vegetali e speziate. È ideale con minestre, fritti, lessi di carne di maiale, arrosti. Ottimo con i formaggi, con i salumi - in particolare quelli piacentini DOP: salame, coppa e pancetta - senza dimenticare i primi piatti della tradizione piacentina come i Pisarei e Fasò.

Corvina

Altro vino dal territorio veneto, il Corvina è prodotto con uve Corvina Veronese che si trovano sulle colline moreniche. Frizzante, dal colore rosso rubino, appena stappato, avvolge con un il suo profumo inconfondibile di viole e frutti rossi, speziato con note di vaniglia. Presenta un gusto armonico, arricchito da note dolci di frutta fresca, morbido e rotondo con tannini dolci, il finale è lungo con toni speziati. Si abbina bene alle carni alla brace.

Brachetto d'Acqui

Siamo in Piemonte, precisamente nell’alto Monferrato, terra di grandi vini rossi famosi in tutto il mondo, ma anche terra di Brachetto d’Acqui, un vino rosso dolce e frizzante, dal basso tenore alcolico e dal sapore delicato e morbido. Prodotto nelle province di Alessandria e Asti da uve del vitigno omonimo, è un vino molto aromatico, rosso rubino vivace e fresco, con un perlage fine e persistente e un bouquet con note di rosa, mughetto e fragola. Aromi che lo caratterizzano e ne hanno definito la sua celebrità, soprattutto negli ultimi decenni, da quando nel 1996 ha ottenuto la Docg. Molto apprezzato come vino da pasto e da dessert. Delizioso a fine pasto, in accompagnamento a macedonie o a frutta fresca, ma anche con dolci secchi come biscotti e crostate.

Bonarda - Oltrepò Pavese

Anche in questo caso siamo di fronte a una Doc, prodotta nella provincia di Pavia, con uve del vitigno Croatina, chiamato Bonarda nel piacentino. Rosso rubino intenso, in bocca secco e leggermente tannico, con una media sapidità e un bouquet particolarmente gradevole. Il suo abbinamento perfetto è con i bolliti e piatti di carne della tradizione lombarda come cotechino, zampone e cassoeula. Ottimo anche per accompagnare i salumi, i primi a base di sughi di carne, legumi e ravioli in brodo. Un vino che ha una sua tradizione e anche un ruolo ben preciso a tavola, pare infatti che il nome Croatina derivi da “croatta”, cioè cravatta, che stava per indicare che questo vino frizzante era destinato a essere bevuto durante le feste e le grandi occasioni.

Merlara Marzemino

Prevede l’utilizzo di almeno l’85% del vitigno Marzemino. È un rosso frizzante che si distingue da altri dello stesso genere per il suo colore rubino intenso, che precede il suo profumo piacevolmente fruttato. Rivela il suo sapore pieno ed armonioso, con note marcate di frutti di bosco, che lo rende adatto ad ogni tipo di occasione. È splendido compagno da dessert crostate di pastafrolla con frutta dolce e con biscotti. Ottimo anche fuoripasto.

Raboso

È un vino giovane e fresco che nasce direttamente da uve 100% Raboso coltivate nell’area di Venezia e Treviso. Il vitigno ha origini antiche, la leggenda vuole che il nome derivi da un fiume dove dimorava una bellissima ninfa. Ha un colore rosso rubino accompagnato da riflessi violacei, ed è apprezzato per il suo sapore fresco, morbido ma al tempo stesso avvolgente. Pur essendo frizzante, è un vino dal carattere severo e sanguigno, con sentori di fragolina di bosco al naso e al palato di fragola, lampone, rosa, gelsomino, mela e cocomero. Freschissimo e piacevole, risulta dolce e acido allo stesso tempo. Queste sue caratteristiche lo portano ad abbinarsi bene con antipasti di salumi in genere, formaggi francesi ed aperitivi, ma anche con carne alla brace. Una vera delizia veneta.

LAMBRUSCO

(bottiglia di lambrusco vino rosso frizzante)

È uno dei più grandi vini frizzanti rossi, fino a poco tempo fa sinonimo per eccellenza di vino italiano all’estero. Prodotto con uve del vitigno omonimo, ha circa 60 varietà: quelle usate per la produzione del Lambrusco DOC sono il Lambrusco di Sorbara, il Lambrusco Reggiano, il Grasparossa di Castelvetro, il Lambrusco Maestri, il Montericco e il Lambrusco Salamino, che è la più diffusa. Sembra siano stati gli Etruschi ad iniziare a coltivarlo nella Pianura Padana, ma è solo con i Romani che si sviluppa una coltivazione più intensa. Catone lo chiama “labrusca” anche se non ci sono prove che sia il Lambrusco odierno. Solo nel 1600 si inizia di parlare di vino Lambrusco per indicare il vitigno che ancora oggi viene coltivato. Il Lambrusco è un vino leggero con i suoi 9 gradi, trasversale a tavola, ottimo con i fritti, gnocchi e tigelle, farcite con lardo e salumi, piuttosto che con formaggio, pizza, tortellini al ragù. Insomma un matrimonio perfetto con la cucina tipica dell’Emilia. Ottimo abbinamento anche con la pizza.
Tra le denominazioni più conosciute troviamo:

Lambrusco di Sorbara: è il re della pianura, presente a Comporto, Nonantola, San Prospero e Sorbara a nord della via Emilia. Il più fine, colore tenue, rosato, profumato di fragolina di bosco, petali di rosa e geranio, minerale. Ha una struttura delicata, ma con un’acidità tagliente.

Lambrusco Grasparossa: Completamente differente rispetto al Sorbara, è scuro, tannico, meno acido, rotondo a modo suo, fruttato, con ritorni di prugne, ciliegie, cioccolato, menta e fragole. Arriva dalle colline di Castelvetro nella provincia di Modena.

Lambrusco Salamino di Santa Croce: si produce in provincia di Modena, possiede caratteristiche a metà tra Sorbara e Grasparossa, ha tannini precisi e snelli, una certa acidità che solletica il palato, i profumi sono quelli di frutta rossa di bosco, ma più leggiadri. 

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