La Dieta del Digiuno Intelligente

Il digiuno può davvero aiutarci a stare meglio? In che cosa consiste? Parla l’esperto

Oggi sempre più spesso sentiamo abbinare la parola digiuno ad un migliore stato di salute e anche alla longevità. Ne parlò anche lungamente un grande oncologo, il professor Veronesi. Ma davvero la dieta del digiuno può essere benefica per l’organismo? E in che cosa consiste? Come bisogna alimentarsi? Ne parla in questo articolo il dottor Fausto Aufiero, medico ed esperto in bioterapia nutrizionale, autore del libro Principi di bioterapia nutrizionale.

Si sente tanto parlare di digiuno, dei benefici che comporta all’organismo astenersi per un tempo limitato dal consumare cibo, senza ovviamente smettere di bere. Mangiando il metabolismo produce delle scorie metaboliche, oltre a tossine e additivi vari presenti negli alimenti. Vivendo noi produciamo una tossicità endogena. Poi c’è quella esogena, ossia quella che prediamo da fuori. Anche solo respirando produciamo radicali liberi, che causano l’invecchiamento. Ai quali si possono sommare quelli del cibo. Ecco perché un digiuno intelligente e dico intelligente può essere di aiuto.

Definire il digiuno una “dieta” è ovviamente improprio, nel senso che l’origine della parola era riferito ad un sano stile di vita da tutti i punti di vista e ogni essere vivente si deve nutrire. È anche vero che del digiuno se ne sente parlare come fonte di benessere o come soluzione terapeutica in patologie anche di una certa gravità. 

Se consideriamo un digiuno programmato in modo intelligente e senza mai far mancare il necessario apporto di acqua, si può senza’altro dire che avviene una disintossicazione organica. Infatti, le scorie metaboliche vengono prodotte dal nostro corpo: a) per lo stress legato all’attività di veglia; b) per gli alimenti che ingeriamo e che devono subire processi di assimilazione e trasformazione biochimica; c) per additivi vari e sostanze di vario tipo presenti nei cibi stessi. Si può senz’altro dire che le attività vitali prevedono la gestione di una tossicità endogena ed esogena, che normalmente avviene di notte se abbiamo una metabolismo funzionante. Ecco perché, se tutto va bene, al mattino ci svegliamo freschi e riposati, vale a dire “rigenerati”. Purtroppo non è sempre così e perciò un digiuno intelligente, e dico intelligente, può essere di aiuto.

 

Un giorno di digiuno:

Fare un giorno in cui ci si alimenta di meno, evitando le proteine e i grassi che sono i più problematici dal punto di vista metabolico è salutare. Quindi, se due o tre giorni al mese, per esempio ogni dieci giorni, riduciamo o escludiamo certi alimenti, il corpo riesce a pulirsi più facilmente. Ma non di più! Perché facendo un digiuno eccessivo succede che il metabolismo si rallenta perché non viene più stimolato. Di conseguenza, l’eliminazione delle scorie metaboliche si riduce anche se nel complesso sono di meno. Digiunare troppo non va bene, l’organismo rischia di indebolirsi. E si aumenta poi anche più facilmente di peso. 

Quando fare il giorno di digiuno? Meglio sempre in una giornata di riposo. 

 

Che cosa mangiare: la giornata tipo

  •  Appena svegli: acqua con il succo di mezzo o di un limone intero, più una puntina di miele.    Colazione: frutta se non si è diabetici (forniamo più zuccheri che poi bruciamo durante il giorno).
  •  A pranzo: frutta e verdura: per esempio, crudité, carpaccio di frutta oppure una mela al forno con qualche pinolo, una spolverata di cannella, del succo di limone. Senza zucchero.
  •  A cena solo verdura. Ci si possono concedere delle vellutate, senza grassi, senza patate o zucca. Per esempio cavolfiore, carciofo, cavolo nero o verza o cavolo cappuccio, con olio, cipolla o aglio ed erbe aromatiche a piacere. E poca frutta secca, tre o quattro mandorle, nocciole o una manciata di pinoli.

 

Che cosa bere? 

Bere regolarmente acqua oligominerale nel corso della giornata. Si possono anche sorseggiare anche nel corso della giornata delle tisane, come una diuretica, a base di tarassaco, carciofo e bardana o finocchietto. Non aggiungere dolcificanti o zuccheri.

(descrizione) 

Testo a cura del dottor Fausto Aufiero, medico esperto in bioterapia nutrizionale. www.faustoaufiero.com

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