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Scopri le tante preparazioni stagionali scelte per il numero di Maggio!


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Maggio è l’incarnazione della femminilità, dell’amore, della Dea Maia, madre di Mercurio e raffigurante la Terra. La primavera è all’apice del proprio vigore e, al di là del tempo e delle tradizioni, unisce, giorno dopo giorno, piante, terra, cielo, acque e uomini nella celebrazione della vita. Da Afrodite e Venere, adorate nell’antichità proprio nel periodo dell’odierno maggio, alla Vergine Maria, tutto è una dedica all’esistenza; concreta allegoria che rievoca un amore ora materno ora sensuale, ma sempre motore del mondo.

La rosa è il transitorio simbolo di tale perfezione.

Fiore per eccellenza, come rammenta l’etimologia iranica della parola “vard” da cui proviene, la rosa di maggio è il virgulto che unisce acqua e luce; calice che, nelle fresche aurore di maggio, si disseta delle inesauribili lacrime di Eos, la rugiada dei mortali.

La tavola di maggio è lo specchio del mese

Appagante, sensuale, quasi carnale nei colori e nel simbolismo di fragole e ciliegie, ambiguo frutto del piacere quest’ultimo, sempre in bilico nella sua materiale duplicità tra salvezza e peccato. La mistica del cibo di maggio abbraccia degli uomini la vita, le opere e dei santi anche i miracoli, se si pensa a San Pasquale Baylón Yubero, festeggiato il giorno 17, protettore delle donne, dei cuochi e dei pasticceri. La tradizione popolare vuole che proprio al mistico spagnolo si debba l’invenzione dello zabaione, preparato che egli stesso consigliava di servire agli uomini dalle nubili in cerca di marito o dalle spose infelici per rinvigorire e riaccendere il fuoco della passione. I racconti, i culti, i misteri e cibi di maggio hanno suggerito le pagine che seguono: un rincorrersi, tutto primaverile, di freschezza e golosità, per un numero che è un vero scrigno di piacere. Le zucchine, verdi bagliori di un orto che sussulta al tepore del maggio boreale, sono una finestra affacciata sull’estate, mentre i primi piatti vedono assoluti protagonisti i gamberi: dolci, sapidi e piccoli armigeri di un mare sempre più mansueto. Alla leggerezza e alla succulenza del vitello abbiamo dedicato le ricette dei nostri secondi, per volgere poi uno sguardo a un’acqua che più “dolce” non si può, brulicante di trote, anguille e pesci di lago. L’orto di maggio, racconta di fave erbacee messaggere della primavera. Lo Speck in cucina è il salume del mese mentre il Gorgonzola, ammirato erborinato made in Italy, ne è il “provocante” formaggio. Sarà poi la volta del miele, re della cucina in tutte le stagioni, ambrosia della terra e luce liquida in ogni preparazione, mentre l’altro nostro sole di maggio è lo zabaione, nel ricordo del già citato San Pasquale Baylón. Tante le torte e i prodotti di pasticceria tutti dedicati alla ciliegia, “signora in rosso” di questo numero. Nei viaggi trascorreremo una domenica sull’Appennino modenese insieme al Lambrusco e, ovviamente, alle ciliegie; quindi sulle sponde del Lago d’Iseo e lungo le torbiere del Sebino per poi volare in Scozia, fra castelli e antiche tradizioni culinarie. Il vino di maggio profuma di fiori, frutta dolce e veste i calici dell’oro della Malvasia dei Colli Piacentini, mentre lo “spiritoso” fine pasto sarà tutto incentrato sui liquori a base di ciliegie: stuzzicanti pozioni di passione e golosità. Non poteva mancare un menu interamente dedicato alla festa di tutte le mamme, cui va anche il nostro più profondo augurio di felicità. Buona lettura

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