Piselli

Piselli: la ricchezza di questi piccoli legumi sta nella quantità di acido folico.


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Il pisello è una leguminosa appartenente alla specie Pisum sativum. E’ originario dell’Afghanistan e dell’Abissinia: la coltivazione è antichissima e di essa si trova traccia nella letteratura latina. Sono i legumi che, con le lenticchie, vantano l’origine più antica. La loro comparsa in Asia medio-orientale si perde nella notte dei tempi, risalendo forse all’ultimo periodo dell’età della pietra. Semi di piselli risalenti al 5.550 a.C. sono stati ritrovati in Turchia negli scavi di Halicat, ma anche nelle tombe dei faraoni d’Egitto e nelle omeriche rovine di Troia.

In base alle caratteristiche botaniche i piselli si classificano in: piselli mangiatutto (nani e rampicanti) e piselli da sgranare (nani a seme liscio o rugoso; rampicanti a seme liscio o rugoso). Varietà per il consumo fresco sono: Meraviglia d’Italia, Sole di Sicilia, Superbo di Laxton, Dolce di Provenza, tutte precociLe regioni più interessate dalla coltivazione del pisello sono Sicilia, Campania, Puglia, Emilia, Veneto e Lazio. In base al diametro i piselli si distinguono commercialmente in extrafini (fino a 7,5mm), finissimi (7,6-8,2mm), fini (8,3-9,3mm), mezzi fini (9,4-10,2mm), medi (oltre 10,2mm). L’evoluzione di mezzi tecnologici di conservazione, ha offerto la commercializzazione in barattoli metallici o in vetro ermeticamente chiusi, oppure mediante surgelazione. Rispetto ad altri legumi i piselli contengono più acqua (fino all'80%) ma meno proteine vegetali (5,5%), fibre (6,3%) e carboidrati (6,5%). L'estrema scarsità di grassi li denota come adatti nelle diete ipocaloriche, e possiedono inoltre importanti proprietà diuretiche.

La ricchezza di questi piccoli legumi sta nella quantità di acido folico che contengono, insieme ad altre vitamine, tra cui spicca la C, e ai minerali, soprattutto potassio, magnesio, ferro e calcio, presenti principalmente nei baccelli, che possono essere utilizzati per preparare brodi di verdure. La presenza di purine li rende controindicati in casi di gotta e per gli iperuricemici; la cottura è necessaria per poterli digerire,poiché crudi contengono sostanze antidigestive.  

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