Cavolo Verza

Cavolo Verza: da provare crudo!


Dettagli
 tipologia
Tipologia

orto legumi

Il cavolo verza appartiene alle crucifere brassicacee: l’origine per alcuni risiede in incroci naturali tra brassicacee, mentre per altri è medio-orientale.

Per molti secoli il suo impiego fu solo ornamentale e medicinale; solo nel 1700 si affermò la sua utilizzazione nell’alimentazione umana, come dimostra l’enorme cavolfiore offerto nel 1706 a Cosimo III, raffigurato in uno dei quadri medicei conservati all’Istituto Botanico di Firenze. Le varietà sono numerosissime, fra le tardive ricordiamo il Violaceo di Verona e il cavolo verza di Piacenza. Nei cavoli “da foglia”, cappuccio e verza, la parte commestibile è costituita da una rosetta di foglie che forma una palla dura e compatta. Molto importanti per la nostra salute, possono essere impiegati in numerosissime ricette. Sono ricchi di antiossidanti, fibre, vitamine (in particolar C e del gruppo B) e sali minerali tra cui calcio, potassio e fosforo. Contengono in più pochi grassi e molta acqua. Per limitare gli odori in cottura c’è chi aggiunge una foglia di alloro, chi del limone nell’acqua di cottura, ma il consiglio più efficace e basilare è certamente quello di tagliarlo in piccoli pezzi, dalla cottura più rapida. 

Il modo migliore per consumare il cavolo verza (per valorizzare maggiormente il sapore e le caratteristiche nutritive) è quello di mangiarlo crudo, dopo averlo sottilmente tagliato e condito con olio extravergine di oliva e un pizzico di sale; un tocco di semi di cumino ne migliorerà digeribilità e aroma.

 

Commenti

Commenta anche tu

Questo post mi fa sentire