Tenute Ceretto
Nelle Langhe tra vigneti e tartufi

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Regione
Piemonte
L'AZIENDA VITIVINICOLA CERETTO
160 ettari di vigneti di proprietà, 4 cantine, 17 vini prodotti, 150 collaboratori, 5.000 clienti tra enoteche e ristoranti in Italia, 60 paesi d’esportazione.
Il territorio e le persone sono da sempre i valori guida della Ceretto: la valorizzazione della tipicità delle Langhe e dei suoi vini e il coinvolgimento delle risorse umane che lavorano in azienda sono il fil rouge della filosofia aziendale.
ENOLOGIA ED AGRICOLTURA SOSTENIBILI
I vigneti Ceretto sono coltivati secondo il modello dell’agricoltura biologica, che evita lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, secondo un modello di sviluppo sostenibile per la natura e per l’uomo, che possa durare nel tempo.
Tutti i vigneti Ceretto (160 ettari totali) sono stati convertiti, dal 2010 ad oggi, ad agricoltura biologica. Una scelta rivoluzionaria che cambia radicalmente i metodi di conduzione dei vigneti, volta ad un maggiore rispetto del suolo, delle uve e dell’uomo. Nel 2016 è stato ottenuto con la vendemmia 2015 la Certificazione e i primi vini bio sono stati imbottigliati.
I FONDATORI DELLE TENUTE CERETTO
Selezionare le vigne nelle posizioni storicamente più valide era l'obiettivo dei due fratelli Bruno e Marcello Ceretto. Questa idea, derivata da un viaggio in Borgogna, avrebbe dato ragione alla famiglia e reso i vini Barolo e Barbaresco tra i più apprezzati al mondo. Una rivoluzione, all'epoca, per un territorio in cui il concetto di cru era totalmente sconosciuto, ma, soprattutto, una geniale intuizione. Una vera lotta, la loro, intrapresa col padre Riccardo, che le uve le comprava per poi vinificarle. "Incominciate un percorso difficile, la terra non ha mai creato ricchezze a nessuno" sosteneva Riccardo, ma i testardi Bruno e Marcello non avevano dubbi "siamo per la terra al cento per cento, la cantina certo un poco conta, comunque i grandi vini si fanno con l'uva". Iniziano quindi a sognare etichette che portino il nome del vigneto e su cui appaia anche la sua fotografia: "così chi beve quel vino ha sotto gli occhi la vigna da cui proviene. La vigna è storia, i nomi delle colline restano nel tempo, non mutano e questo rafforza la qualità e la credibilità dei vini qui prodotti. Una vigna la puoi cercare, visitare, toccare, sempre".
L'ASCESA
Nel 1986 The Wine Spectator, forse la più influente rivista americana nel mondo del vino, mette in copertina i due fratelli langaroli chiamandoli Barolo Brothers.
www.ceretto.com
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